PERCHE INSONNIE PRIMARIE E NON INSONNIA PRIMARIA? CE NE SONO DI VARI TIPI? EBBENE SI!!
Le insonnie primarie a loro volta si suddividono in diverse tipologie. In particolare, secondo la Classificazione Internazionale dei Disturbi del Sonno del 2005 (ICSD-2) curata dall’American Sleep Disorders Association (ASDA) esisterebbero 5 categorie:
- Disturbo di insonnia da adattamento, detta anche insonnia situazionale transitoria/acuta: è un insonnia di breve durata, dovuta ad una condizione di vita momentanea, in particolare ad una condizione di stress alla quale l’individuo, nella maggior parte dei casi, tende ad adattarsi con il passare del tempo. Si può presentare un’insonnia da adattamento quando si vive un lutto, un cambiamento lavorativo, un conflitto familiare, una nuova diagnosi medica, un cambio di abitazione o qualsiasi altro evento sia positivo che negativo;
- Insonnia psicofisiologica, che è quella più comune, sarebbe determinata principalmente da due cause, ovvero la preoccupazione e la tensione dovute alla paura di non dormire e l’associazione tra la presenza di veglia e stimoli che sono presenti nell’ambiente di sonno (ad esempio questo può accadere quando ripetutamente il soggetto si ritrova a rimanere sveglio nella camera da letto alle 11 di sera dopo comportamenti tipici che di solito si mettono in atto per prepararsi al sonno). Se questa associazione persiste nel tempo la persona in situazioni simili farà sempre più fatica a prendere sonno;
- Insonnia soggettiva, che è quella secondo la quale la persona si convince di soffrire di insonnia anche se sono assenti condizioni oggettive (rilevate da indagini specifiche come ad esempio riscontri polisonnografici) che lo dimostrano, cioè alterazioni rilevanti del sonno e conseguenze diurne negative;
- Insonnia da inadeguata igiene del sonno, dovuta alle cosiddette “cattive abitudini” come fare sonnellini diurni, assumere sostanze eccitanti (caffeina) in quantità eccessive o in orari serali, orari di sonno irregolari ecc…;
Insonnia idiopatica che compare in età infantile e persiste in età adulta. In questi casi, pur essendo presenti alterazioni del sonno rilevabili in modo oggettivo, è difficile individuare una causa scatenante e le stesse persone che ne soffrono sembrano non accusare particolarmente il disturbo, quasi come se si fossero adattati ad esso.